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Intervista sul tema dei fondi sociali a Valerio Barletta sindaco del XIV Municipio di Roma

Intervista sul tema dei fondi sociali a Valerio Barletta sindaco del XIV Municipio di Roma
Autore: Teresa Corrado - Vice Direttore
Data: 10/07/2014

Valerio Barletta il più giovane sindaco dei Municipi romani, classe 1986. A lui anche il più esteso territorio dei Municipi, quello di Monte Mario il XIV. Adesso per 4 mesi è il rappresentante dei mini sindaci di Roma.

Abbiamo intervistato il sindaco Barletta per comprendere a fondo i problemi riscontrati dalla giunta del comune di Roma, sulla fumata nera dei fondi sociali, uno dei settori più colpiti non solo dalla crisi, ma dalla mancanza di fondi. Il sindaco ci ha spiegato motivi e soluzioni per venire in contro alle sempre più alte richieste dei cittadini romani in difficoltà economica e sociale.

 

Nulla di fatto è avvenuto nella riunione della giunta comunale del 5 luglio scorso per la copertura dei servizi essenziali al sociale. Ciò cosa comporta?

Sta comportando nell’immediato un grave disagio in tutta la città per l’erogazione dei servizi essenziali. Le assistenze domiciliari alle persone disabili, agli anziani, ai minori sottoposti a tutela da parte della Magistratura, il pagamento delle rette per le case famiglia o per i singoli progetti che ormai sono anche quelli servizi della nostra città, le assistenze diffuse, i segretariati sociali.

La possibilità per Roma Capitale di dare, contributi economici per le emergenze abitative, per le assistenze alloggiative. Questo è un quadro molto difficile nel quale ci stiamo movendo nei Municipi coi presidenti e i nostri dirigenti per far fronte alla difficoltà che abbiamo, che è questa: pur avendo i soldi nei nostri bilanci municipali, gli stessi soldi sono bloccati dal patto di stabilità e questo blocco, questo vincolo del patto di stabilità determina lo stato che descrivevo prima.

In giunta ho portato questa nostra difficoltà e devo dire che ho trovato grande sensibilità da parte di tutti i membri della giunta e del sindaco in particolare, che recentemente, in un’assemblea nel nostro Municipio ha incontrato più di 300 cittadini e questo tema delle esigenze sociali è venuto fuori con grande forza e con grande vigore.

A questo riguardo l’impegno che ci siamo presi tutti è quello di affrontare questa partita e di chiuderla entro la giornata di domani (oggi n.d.r.) con una delibera di giunta che permetterà un allentamento del patto, uno sblocco per le voci economiche di tutti e 15 i Municipi di Roma, per poter permettere ai nostri dirigenti di continuare a fare determinazione dirigenziale e quindi di erogare i servizi.

Ad oggi siamo riusciti, davvero con uno sforzo grande, che è partito dalla politica, che ha riguardato i dirigenti, ma che ha coinvolto soprattutto la disponibilità dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali per attendere questo atto formale che arriverà domani. Ieri abbiamo avuto un ultimo incontro con il Ragioniere Generale, con il sindaco alla mia presenza e la direttrice del dipartimento delle politiche sociali, abbiamo individuato le voci economiche dalle quali poter attingere per dare questo po’ di ossigeno a tutti i Municipi di Roma.

 

Diciamo che ogni anno accadono cose del genere. Al momento del bilancio vengono a mancare i fondi, c’è sempre un po’ di allarme. Per ottenere le coperture, garantite dalla legge, perché ogni anno bisogna sempre arrivare al limite per trovare questi fondi?

Tutto prende i passi dai tempi che la politica si da nell’approvazione dei bilanci, bilanci di previsioni, gli assestamenti e i consuntivi dell’anno. Noi abbiamo vissuto per anni dei ritardi clamorosi nelle previsioni di spesa. Lei pensi solo che l’anno scorso noi abbiamo votato il bilancio di previsione di spesa del 2013 a novembre 2013.

Quest’anno per la prima volta la giunta comunale e il sindaco Marino hanno voluto, nella primavera, era il mese di aprile, approvare il provvedimento di giunta. In tutti quanti i Municipi abbiamo dato il parere favorevole. Adesso aspettiamo il voto favorevole da parte dell’assemblea capitolina.

Questo è fondamentale per ripristinare un po’ di ordine e di tempistica corretta. Aggiungo un altro elemento, Roma è in deficit strutturale sul riconoscimento delle risorse economiche da destinare al sociale. Lo straordinario lavoro fatto in queste settimane dall’assessore Scorsese ha dimostrato che a fronte di una spesa storica all’incirca attorno ai 350 milioni di euro annui per i Municipi e per la città per l’erogazione dei servizi sociali, Roma ha un fabbisogno di 500 milioni e per questo stesso fabbisogno e questa stessa differenza fra il fabbisogno e la spesa, l’assessore Scorsese e il sindaco hanno scritto e consegnato al Governo nel piano di rientro.

Quello è l’obiettivo al quale dobbiamo ambire. Non al consolidamento della spesa storica ma al raggiungimento delle risorse per il fabbisogno standard. 500 milioni di euro per la città che sono esattamente 150 milioni in più rispetto a quelli che abbiamo oggi.

 

Quindi c’è allo studio questa soluzione definitiva per non ritrovarsi ogni anno nella stessa situazione. Avete questo piano, i fondi da dove riuscireste a reperirli?

Questo va nel lavoro, che è lo stesso piano di rientro che prevede tagli agli sprechi e la cancellazione di quei tanti contenitori vuoti. Il sindaco ha deciso di prendere Roma per mano e di portarla verso il futuro che merita. Questo significa prendere scelte coraggiose.

Tagliare tante aziende municipalizzate che servivano, fino ad oggi, a dare delle poltrone, dei contenitori vuoti, li continuo a definire. Significa risparmiare nelle maglie dei costi vivi che abbiamo, ad esempio noi per la corrente elettrica a fronte di una spesa media di 18 euro per kwh, spendiamo 29 euro per kwh, piuttosto che quello di un singolo server che in media costa 500 euro, a Roma Capitale ne costava 4.000. I tanti tagli, anche, diciamo, agli spreghi interni, ai Municipi e ai dipartimenti. Puntare all’ottimizzazione di quello che abbiamo è una delle scommesse.

Un sistema di tassazione nella città che sia più equo, ad esempio penso al tema della tassa di soggiorno che è stata tenuta al minimo per tutti i B&B e tutte le strutture ricettive di primo livello ma che è stata innalzata per i 5 stelle, al massimo, perché prima pagavano anche loro il minimo come le altre strutture.

Questo significa anche all’interno degli stessi dipartimenti, spostare le risorse e ambire ad avere questi 150 milioni di euro in più per il sociale.

Io credo che prima ancora del come sia importante il fatto che è stata ribadita questa come una priorità politica. La giunta Marino, i Municipi di Roma, il centro sinistra, oggi ribadiscono che il sociale è una priorità e che il 2014 sarà proprio l’anno di transizione.

In ultimo queste risorse aggiuntive ci permetterebbero finalmente di poter aggredire le liste d’attesa e di poter innovare ulteriormente il nostro piano regolatore sociale cittadino. Questa è la sfida che abbiamo d’avanti da qui ai prossimi 4 anni

 

Quanto la crisi economica italiana influisce proprio sulla copertura di fondi che vengono destinati al sociale? In questi giorni abbiamo presente anche il problema sulla copertura su fondi alla cultura.

Beh non influisce esclusivamente in modo diretto, perché quelle stesse risorse che dicevo prima, frutto della spesa storica di quello che negli anni è diventato la storia della spesa del sociale, credo che fossero però, le risposte di un momento storico completamente diverso.

Il quadro è mutato, la crisi ha toccato tutti i cittadini e le cittadine romane facendo aumentare quel fabbisogno, facendo nascere nuove esigenze nuove necessità per la città e alle quali va trovata risposta.

Il tema delle morosità incolpevoli, di quei cittadini che hanno sempre pagato gli affitti che da un momento all’altro non si son trovati più nella condizione di poterlo fare e, così, come il tema delle emergenze abitative diffuse.

La perdita di lavoro e quindi la necessità di dover dare risposte anche a chi aveva perso lavoro in termini di sussidi sociali e, questo via via, anche in tutti gli altri settori dove magari anche la possibilità com’era in passato, da parte di soggetti privati, di sostenere manifestazioni, eventi, luoghi, importanti per la città sta venendo lentamente meno ponendo in ulteriore difficoltà la cultura.

Però piuttosto che immaginare diciamo una spirale cupa in cui a crisi e difficoltà si aggiungono ulteriori difficoltà e ulteriori spazi di crisi, io credo che si debba guardare veramente con coraggio e determinazione per costruire una prospettiva di uscita, anche per superare la crisi e per superare quello che sembra altrimenti un tunnel senza fine.

 

Le faccio un’ultima domanda lei è un uomo molto attivo sul territorio, con idee chiare, cosa sta cercando di ottenere per migliorare il territorio che sta governando?

Io sto provando a mettere al centro dell’operato mio e di tutta la mia giunta e del consiglio il concetto stesso della vivibilità. Di come si vive il quartiere.

Se non assumiamo diciamo prima di tutto i valori politici che stanno alla base del nostro operato è difficile immaginare anche le azioni concrete che invece in questa ottica totalmente ribaltata diventano gli strumenti attraverso i quali si raggiunge un obiettivo più importante.

Io voglio dei territori, dei quartieri e voglio che il mio municipio sia un luogo accogliente in cui nessuno si senta escluso, in cui tutti i cittadini e le cittadine possano vivere in spazi di socialità in cui il bene comune il patrimonio pubblico, siano valorizzati e in cui i rapporto tra persone abbia al centro il carattere della socialità diffusa. E per questo che in questo primo anno solo in 12 mesi di lavoro abbiamo preso delle decisioni importanti per ridare ai luoghi questi spazi e questa nuova idea di socialità.

Abbiamo pedonalizzato il parco del Santa Maria della Pietà, abbiamo aperto al parco lineare una pista ciclabile di 5 km da Santa Maria della Pietà a Monte Ciocci che attraversa tutto il municipio, proprio per arrivare a scommettere su una mobilità alternativa.

Abbiamo radicalmente cambiato il sistema con il quale il municipio controllava la gestione degli appalti pubblici, delle gare di manutenzione degli edifici scolastici, delle strade.

Abbiamo provato a valorizzare anche il nostro patrimonio mettendolo a disposizione delle associazioni. Ho stipulato una convenzione la prima dopo anni di nulla, con una società sportiva che gestisce per conto di Roma Capitale un impianto alla Torresina e che oggi offre 100 gratuità a Roma Capitale, oltre al 20% dei propri spazi.

Provare a rimettere un po’ d’ordine. Abbiamo scelto di scommettere su quelle risposte che da tempo si attendono e di andare ad individuare subito le risorse. Penso al tema della Torre Vecchia bis che finalmente è stato sbloccato nel tavolo dell’assessore ai lavori pubblici e agli articoli 11, a quegli interventi che a Serva Candida si aspettavano da tantissimo tempo, come la realizzazione di due collegamenti, appunto del quartiere di Selva Candida con il GRA all’altezza di Poggia degli Ottavi e di via Casal del Marmo, alleggerendo naturalmente, i quartieri di Val Marola, di Ottavia e della Lucchina, da quell’annoso problema del traffico legato soprattutto alla presenza di macchina di chi viene naturalmente da fuori.

E poi, in ultimo, una grandissima soddisfazione perché avevamo detto che era la priorità di tutto il Municipio e dalla priorità del Municipio l’abbiamo fatta diventata la priorità di Roma. Su 2300 scuole il sindaco ha risposto al primo Ministro Renzi, dicendo che la scuola sulla quale intervenire era la scuola fantasma di Selva Candida. Ieri ci è arrivata la risposta che dal governo hanno sbloccato i fondi per la realizzazione di una scuola elementare a Selva Candida la nostra estrema periferia andando prima di tutto a colmare un vulnus di uguaglianza.

Direi che non è possibile che i bambini del nostro Municipio, o che esistano bambini nel nostro Municipio che si svegliano alle 5.30 per andare a scuola, non è possibile che tutti i cittadini del mio Municipio e di Roma spendano un milione di euro l’anno per i pulmann, per trasportare questi stessi bambini dalla periferia estrema alla periferia di mezzo e perché, con queste stesse risorse, si potranno costruire, negli anni, scuole  e scuole.

In ultimo perché queste stesse levatacce mattutine, questo stesso traffico, queste stesse presenze di pulmann, generano traffico e quindi smog e quindi, ancora una volta, penalizzano quella vivibilità che invece vogliamo diventi il primo valore del nostro operato quotidiano.

Nei prossimi giorni ripartiranno i cantieri della scuola elementare di Selva Candida e questo credo sia il risultato più grande, un risultato straordinario che grazie al lavoro di tutti i miei consiglieri, la mia giunta e dell’attenzione del sindaco e degli assessori Masini e Cattoi si è potuto ottenere.




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Data:10/08/2013
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